Musica che Spaventa: il fascino del Creepy & Pouty

La musica che spaventa

Quando parliamo di Pop, spesso collochiamo erroneamente questo termine nella categoria della musica commerciale. Si tratta di un malinteso comune: oggi il pop racchiude quasi tutto: non è solo musica popolare, ma include ogni sottogenere dei macro-generi più ampi, dal rock all'elettronica, dall'indie all'hip-hop e oltre. In definitiva, la classificazione Pop dipende dalla forma e dalla struttura di una canzone.

Esploriamo ulteriormente questo concetto esaminando i suoi parallelismi e i rami strettamente correlati:

 

Creepy pop

Tornando alla definizione più inquietante, il creepy pop può essere interpretato come un sotto-stile dell'art pop. Questo differisce dal dark pop - radicato nell'alt-pop una branca del macro-genere alternativo - che incorpora elementi hip-hop e alt-rock. Sebbene entrambi condividano l'intenzione di uscire dagli schemi, la differenza fondamentale sta nell'integrazione di teorie artistiche come parte dell'espressione personale dell'artista creepy pop. Nella narrazione, i punti deboli vengono trasformati in punti di forza attraverso una sorta di denuncia personale. 

Il creepy pop è caratterizzato dal tono inquietante che una canzone, strumentale o meno, può procurare. La narrazione riflette una particolare impronta emotiva, un atto di ribellione, una causa, una denuncia o stato di inquietudine ispirato al creepy cute, movimento estetico originato in rete tra il 2000 e il 2011 (Junko Mizuno, Happy Tree Friends, Kyary Pamyu Pamyu).

È quindi importante distinguerlo da sottogeneri come l'emo o l'alternative rock, che possono esplorare temi simili ma sviluppano un'impronta diversa dal punto di vista strutturale e sonoro.

Le caratteristiche distintive del creepy pop includono una narrazione provocatoria accompagnata da sonorità infantili, satiriche e distorte; carillon, xilofoni, archi e giocattoli musicali come parte della strumentazione; ritmi accattivanti orientati a una struttura pop ed elementi atmosferici ispirati all'horror psicologico o ad ambientazioni surreali. 

Possiamo supporre che la ritmica ideale per questo stile sia, per esempio, il creepy kit © - dal kit di batteria di Rhea Doll.

Ecco un elenco dalla A alla Z di alcuni artisti creepy pop:

  • Ashnikko*
  • antihoney
  • Baby Bugs*
  • Bambi Baker
  • Baybe
  • Billie Eilish*
  • bludnymph*
  • Britney Spears
  • Chandler Leighton
  • DeathbyRomy*
  • Die Antwoord*
  • Elita*
  • Ellise
  • Elle Lexxa
  • Jazmin Beans*
  • Kerli
  • Kyary Pamyu Pamyu
  • Lady Gaga
  • Lalleshwari
  • Lana Del Rey*
  • Lucy Loone
  • Mad Tsai
  • Melanie Martinez
  • mia rodriguez
  • Rebecca Black
  • Rhea Key 1024
  • Rhea Doll
  • Slayyyter
  • Poppy*
  • poutyface*
  • Yikii

* in parte alt-pop, alt-rock e poutycore

 

Rhea Key 1024 in her poutycore era

Poutycore

Come accennato, anche il poutycore può essere inserito nella sfera degli stili art pop, ma la sua essenza è leggermente diversa da quella del creepy pop, per via della sua intenzione. Rimane sempre fedele all'infantilità, espressa in un tono perennemente imbronciato ma di carattere nostalgico, che resta comunque accattivante e carino, seppur malinconico. 

Il poutycore può condividere alcune sovrapposizioni con l'emo nostalgico dell'era digitalizzata dei duemila e, per estensione, con il parallelo mondo alt-pop (come nei casi Nicole Dollanganger e Sophie Woodhouse). Questa connessione nasce dal fatto che molti artisti conducibili al poutycore hanno piantato le loro radici nella scena alternativa più emotiva.

Le caratteristiche distintive del poutycore includono una personalità imbronciata e scontrosa, tristezza e ipersensibilità cronica; un mix di influenze celtic folk e grunge, di norma abbinate a testi che descrivono la vita quotidiana o la staticità delle città natali; nostalgia combinata a temi di amore tossico e sofferenza emotiva; sentimenti di insoddisfazione riguardo a situazioni banali o mondane.

Immagina di essere una piccola creatura viziata che vive nella sua bolla da decenni, dal momento che fuori dalla sua stanza ha avuto solamente incontri sgradevoli. Si trascina nel mondo con la stessa espressione di sempre: gli angoli della bocca rivolti verso il basso e le persone che le domandano: «perché non sorridi? Perché non sorridi mai?» o «sei triste per qualcosa?»; ogni volta non sa cosa rispondere. È stanca, frustrata, e sente che nessuno capisce veramente il suo dolore. Anche quando non soffre, trova conforto in storie tristi, film malinconici, videogiochi distopici o libri angoscianti. Bene, questa è la perfetta raffigurazione di un individuo poutycore. – Rhea, 2023

Malgrado gli ovvi tratti negativi, il concetto di “poutycore” può essere visto come una forma di autoaccettazione estetica e identitaria, una celebrazione della vulnerabilità e della delicatezza umana. In questo senso, può esprimere anche dignità e bellezza.

Ecco un elenco dalla A alla Z di alcuni artisti poutycore:

  • Adeline Troutman
  • Allie X
  • aldn*
  • antihoney
  • Asi Kemera*
  • Baby Bugs
  • Bambi Baker
  • Billie Eilish*
  • carolesdaughter*
  • Dillon
  • Elita*
  • Ethel Cain
  • Flower Face
  • Honey Gentry
  • Lana Del Rey
  • Lil bo Weep
  • Lizzy Grant
  • Mars Argo*
  • Melanie Martinez
  • Marina
  • Mazzy Star*
  • Mieke
  • Nicole Dollanganger*
  • Rhea Key 1024
  • Rhea Doll
  • Sky Ferreira*
  • Sophie Woodhouse*
  • Unaloon
  • Yeule

* in parte alt-pop, alt-rock (emo) e creepy pop

Creepy & pouty è un movimento attivo che parla dei nostri mostri personali e ha bisogno di emergere in superficie per poterli sconfiggerli. Le creature creepy & pouty che ne fanno parte hanno il bisogno di essere viste e ascoltate. Questa è una voce visibile, percettibile della realtà più cruda.

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